Santuario Madonna di Montenero
GalleriaIn context
Il Santuario della Madonna delle Grazie, più conosciuto come Santuario della Madonna di Montenero, è vicinissimo alla città di Livorno dalla quale dista solo 10 km. E’ uno dei più frequentati dai Toscani, anche perché la Madonna di Montenero è il santo patrono di tutta la regione. Oltre a visitare la Chiesa, le Grotte e la Galleria dei Comuni potrete godere di un panorama fantastico che spazia su gran parte della costa livornese. Che vi troviate da quelle parti per le vostre vacanze estive o per una visita a Livorno o Pisa, vi consigliamo vivamente di recarvi anche nel meraviglioso monastero ricco di storia e di tradizioni antiche, come quelle degli ex voto. Ce ne sono a centinaia a ricordare le grazie ricevute dai fedeli toscani e non solo.
MONTENERO (LIVORNO) COME ARRIVARE. Il Santuario della Madonna Montenero si trova a 300 m sul livello del mare e permette quindi, un’ampia panoramica su tutto quanto si trova più in basso: la città di Livorno con il suo porto e la pianura che la circonda fino a Pisa, l’Isola d’Elba, la Corsica e nelle giornate più limpide anche la Sardegna. Da lassù una delle prime cose che vedrete è lo scoglio della Meloria, teatro della battaglia tra Genova e Pisa. Arrivare al Santuario è piuttosto semplice. Il modo più ‘pittoresco’ è con la funicolare di Livorno: se avete bambini questa opzione è d’obbligo, si divertiranno un sacco! Parte da Piazza delle Carrozze di Livorno e vi porta direttamente al Santuario, tra le altre cose con un biglietto che ha lo stesso costo di quello di un semplice autobus. Se preferite l’auto troverete addirittura due parcheggi vicini al monastero. Quello più in alto è anche quello più piccolo e che si riempie per primo. L’altro è più in basso e proprio per questo vi permette di fare una bella passeggiata tra i tornanti che salgono verso il Santuario della Madonna delle Grazie. Tenete a portata di mano il telefono perché i panorami da immortalare sono assicurati. Se fare proprio tutti i tornanti vi sembra troppo, sappiate che alcune scalinate ‘tagliano’ il percorso accorciando un po’ il tragitto.
LA LEGGENDA DELLA MADONNA DI MONTENERO. Nel 1345 un pastore claudicante avrebbe trovato un’immagine della Madonna vicino all’attuale Piazza delle Carrozze: l’uomo si sentì chiamare e si accorse che era proprio Maria. La Vergine gli chiese di portare il dipinto che aveva trovato fin su a Montenero: il pover’uomo, fra mille difficoltà, si avviò verso la cima e con grande stupore, una volta arrivato, si accorse che non zoppicava più. Da questo primo miracolo sarebbe nata tutta la devozione verso l’effige dagli incredibili poteri. Basta osservare il numero degli ex voto che ancora oggi riempiono alcune parti della chiesa per rendersene conto. Per i più scettici, oltre alla leggenda del pastore, esiste una spiegazione più razionale ma storicamente interessante. Alla metà del ‘300 Livorno era poco più di un paese di pescatori che, però, erano pervasi da un rinnovato fervore religioso e tutto ciò li avrebbe portati ad un culto autonomo di alcune immagini sacre. Questo non era visto di buon occhio dalle autorità ecclesiastiche che, di fatto, obbligarono la gente a far sparire le effigi ‘non autorizzate’. Una di questa era stata gettata o nascosta vicino al fiume Ardenzo ed è qui che probabilmente il pastore della leggenda la trovò.
STORIA DEL SANTUARIO DI MONTENERO DI LIVORNO. In qualunque modo fosse stata ritrovata l’immagine della Madonna, ben presto si sparse la voce delle grazie che faceva: una di queste è proprio il simbolo del rapporto profondo tra Livorno e Montenero. E’ legata al forte terremoto che interessò la città labronica il 27 gennaio 1742 e che produsse addirittura un piccolo tsunami: questo si fermò solo quando l’Immagine della Madonna di Montenero fu portata in Piazza Grande. A grazia ricevuta l’intero paese fece voto di rimandare l’inizio del Carnevale di alcuni giorni. A Livorno, per tradizione, il Carnevale non può iniziare prima del 27 gennaio, giorno in cui nella Cattedrale si celebra l’aiuto ricevuto dalla Madonna in occasione del pericoloso terremoto. Ma torniamo alle origini del culto. Più aumentavano le grazie e più crescevano le offerte… così fu presto possibile ampliare il piccolo oratorio dove veniva conservata l’immagine della Madonna. I primi ad occuparsi del Santuario furono alcuni Frati Terziari, ai quali seguirono i Gesuiti ed in seguito i Teatini. Questi ultimi si occuparono del primo vero massiccio ampliamento del Santuario della Madonna di Montenero di Livorno, iniziato nel 1720 e terminato nel 1744. Dall’oratorio a pianta rettangolare si passò all’attuale pianta a croce latina. Nel 1792 il Santuario della Madonna di Montenero fu affidato ai Monaci Benedettini Vallombrosani che ne sono ancora oggi i custodi. Gli ultimi interventi risalgono agli anni ’60 e ’70 quando, secondo il progetto dell’architetto Giovanni Salghetti Drioli, fu completato il cortile di levante e fu costruito il chiostro. Sempre in quegli anni fu iniziata la costruzione della Cappella dei Ceri Votivi ultimata nel 1988.
SANTUARIO DELLA MADONNA DI MONTENERO: COSA VEDERE. Appena arrivati al santuario sarete sicuramente rapiti dalla vista che si gode dal piazzale e non saremo certo noi ad impedirvi di godervela. Approfittatene però anche per dare un occhiata agli edifici del complesso, che contengono interessanti opere d’arte, cimeli e curiosità. Il santuario è costruito intorno ad una piazza centrale alla quale si accede tramite una scalinata. L’edificio principale è la Chiesa con il porticato ed il campanile su di un lato.
- CHIESA. Ha uno stile prettamente barocco caratterizzato da stucchi e colonne di marmo; al centro dell’altare troneggia l’immagine della Madonna, dalla quale prende il nome l’interno complesso monastico. Raffigura la Vergine con l’abito rosso ed il mantello blu, chinata verso il bambinello che tiene in braccio. L’importanza di questa effige è ribadita dall’enorme raggera dorata che la circonda. Il dipinto sarebbe da attribuire alla scuola pisana ed in particolare a Iacopo Michele conosciuto come Gera. La cupola è un altro elemento dall’alto valore artistico, opera del Maestro Trallesi che ha dipinto il Paradiso in Festa che vi è raffigurato. Sono di un certo pregio anche le tele degli altari laterali, in una delle quali è raffigurato San Giovanni Gualberto, fondatore del Santuario di Vallombrosa e dei monaci che da questo prendono il nome.
- GALLERIA EX VOTO. Non si può venire al Santuario di Montenero senza dare almeno un occhiata alla fervente espressione di fede e riconoscenza rappresentata dagli ex voto donati per le grazie della Madonna di Montenero. Disposti lungo le gallerie situate ai fianchi della Chiesa ce ne sono più di 700! Alcuni sono rappresentati da tavolette dipinte da artisti di un certo calibro come Giovanni Fattori e Renato Natale. Altre, più grossolane, sono la semplice espressione della più verace arte popolare. Ognuna racconta la sua storia ed i suoi personaggi: marinai, soldati, donne, bambini operai. Molti, oltre all’immagine, portano oggetti tra i più disparati: parti di auto incappate in qualche grave incidente, indumenti, stampelle. Alcuni sono veramente particolari. Di certo non vi sfuggiranno le calzature orientali con il corpetto rosso dello stesso stile. Sembra che appartenessero ad una ragazza che era stata rapita dai turchi mentre si trovava in mare. Il fratello, incredibilmente, riuscì a portarla a casa e fece dono alla Vergine degli abiti che indossava quanto riuscì a strapparla ai Turchi.
- GALLERIA DEI COMUNI. Il 15 gennaio 1947 la Madonna di Montenero è stata dichiarata ‘Mater Etruriae’ ossia Patrona di tutta la Toscana. In questo giorno i pellegrini provenienti da tutte le diocesi della regione portano in dono il proprio olio santo. A sancire ulteriormente questo rapporto speciale tra Montenero e la Toscana è stata creata, negli spazi sul retro dell’abside, la Galleria dei Comuni. Qui sono esposti tutti gli stemmi dei comuni che sono stati donati alla patrona principale della Regione.
- L’AULA MARIANA. E’ stata inaugurata il 25 Marzo 2000 e realizzata grazie ai finanziamenti del Grande Giubileo di quell’anno. E’ una costruzione moderna molto particolare: ha pianta ovale ed è coperta da un giardino pensile. E’ rivestita all’esterno sia di pietra che intonaco, mentre all’interno predominano i colori chiari e la semplicità degli arredi. Può contenere fino a 1200 pellegrini, numero non eccessivo per un santuario che ne vede accrescere ogni anno l’affluenza.
- FAMEDIO. E’ un porticato dove si sarebbero dovuti costruire i dormitori per i pellegrini. Alla fine questo progetto non fu mai completato e fu deciso di utilizzare lo spazio per la sepoltura di Livornesi famosi. Ed, infatti, godono del sonno eterno in questo luogo meraviglioso Francesco Domenico Guerrazzi, scrittore e politico, il pittore dell’800 Enrico Pollastrini ed il quasi contemporaneo Giovanni Fattori. Due lapidi ricordano altri Livornesi, che però sono entrambi sepolti altrove: lo scultore Amedeo Modigliani ed il musicista Pietro Mascagni.
- LE GROTTE DI MONTENERO. Vi si accede da un lato della Chiesa e sono state utilizzate già ai tempi dell’apparizione della Vergine al pastore. Allora venivano usate dai briganti che vi si nascondevano, ma, durante la seconda Guerra Mondiale, furono utilizzate come rifugio antiaereo. Grazie alle varie opere di risanamento iniziate nel 1971, adesso possono essere visitate.
Una volta finita la visita a Montenero ed al Santuario, concedetevi qualche acquisto all’immancabile negozietto dove potrete scegliere tra liquori, le classiche caramelle, marmellate ed oggetti sacri. Insomma, sempre con moderazione, ma un po’ di sano shopping non guasta mai! Volete sapere qual è il miglior periodo per visitare il Monastero di Montenero? Ci sono alcune date durante le quali risulta sicuramente più affollato, anche se i particolari eventi e celebrazioni, che sono la causa della maggiore affluenza, possono aggiungere ancora più fascino al luogo. Questo accade per la Festa della Madonna delle Grazie che si celebra l’8 settembre e durante il mese di maggio, dedicato alla Vergine Maria. Curioso è assistere, 100 giorni prima della maturità, ai riti dei maturandi che a Montenero hanno uno dei luoghi principali della loro scaramanzie. Vi farà sicuramente sorridere vederli salire le scale che portano al Monastero in ginocchio, saltellare su una gamba per un numero di volte pari al voto desiderato, tirare una monetina al di sopra di un arco ed infine, stremati dalle prove quasi atletiche, accendere il classico cero alla Madonna. Farà loro la grazia? Bisognerebbe curiosare fra gli ex voto e vedere se c’è qualche libro di matematica o qualche diploma incorniciato!