Colline Pisane
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Se siete capitati in questa sezione i casi sono due: o siete già buoni conoscitori di vini e volete trovare qualche spunto per nuove scoperte, oppure da neofiti, cercate suggerimenti per passare un fine settimana o una vacanza alla ricerca del buon vino toscano. In entrambi i casi vi sarà noto che il Chianti è il vino toscano più conosciuto. Quello che forse potreste non sapere, è che questo vino, celebre in tutto il mondo, non viene prodotto solo nell’area tra Firenze e Siena, che ne costituisce indubbiamente il nucleo centrale: anche nelle colline pisane si produce Chianti e precisamente il Chianti Colline Pisane DOCG.
Girando di cantina in cantina alla ricerca di questo e di altri squisitissimi vini, vi imbatterete in una serie di paesi e borghi dove passeggiare alla scoperta di scorci ed pere d’arte. Vi do qualche esempio: San Miniato, San Casciana, Lajatico, Peccioli, Fauglia e Palaia. Che andiate in auto, a piedi o in bicicletta, le strade che vi condurranno da un paese ad un borgo, da una cantina ad un’enoteca, saranno immerse in paesaggi fatti, a seconda delle stagioni, di prati verdi, di girasoli e di tralci di vite.
Siccome si sa che, per gustare un buon vino, la cosa migliore è accompagnarlo a qualche bontà del posto, scoprirete che questa zona offre delle vere proprie ‘chicche’: l’olio delle colline toscano extravergine IGP, che ha anche il suo comitato di promozione molto poeticamente chiamato ‘gocce d’oro’; il tartufo bianco delle colline Samminiatesi, il ‘mallegato’ (un salume) ed il formaggio pecorino.
I VINI DELLE COLLINE PISANE. E dunque questo vino delle colline di Pisa, che vino è? A dire il vero meglio parlare al plurale, perché diversi sono i vini che vengono prodotti in zona. Il Chianti colline Pisane DOCG è un vino rosso per il quale si utilizzano vitigni di Sangiovese per un minimo del 70%. La parte restante è a base di altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito della Regione Toscana, per i quali esiste un disciplinare ben preciso in merito a qualità e percentuali. E’ rosso corposo, si abbina a selvaggina e primi piatti saporiti. Esiste anche il Chianti Colline Pisane riserva DOCG che deve essere sottoposto ad un invecchiamento di almeno due anni. Ma in queste colline, dove d’estate i tralci d’uva si riempiono di gustosi chicchi, non si produce solo il Chianti: andate nelle cantine che punteggiano tutta la zona e che sono indicate lungo le strade da apposita segnaletica ed assaggiate anche il Terre di Pisa Rosso DOC ed il Terre di Pisa Sangiovese DOC. Preferite il bianco? Provate allora il Bianco Pisano di San Torpè a base di Trebbiano Toscano e di atri vitigni bianchi: è un vino da bere giovane e fresco, abbinandolo ad antipasti o piatti di pesce. Curiosa la storia del suo nome: deriva da San Terpezio, un soldato cristiano di Nerone che venne decapitato e per questo diventò martire. Il suo corpo venne messo su una barca insieme ad un cane e ad un gallo e sembra che, dopo lungo vagare, la barca sia arrivata in una località che prenderà il nome del Santo anche se storpiato scambiano due lettere: Saint Tropez!
ITINERARI COLLINE PISANE: Adesso che sappiamo cosa cercare, cerchiamo di capire dove e come! Le colline pisane sono una vasta area della provincia, comprese fra Pontedera e Volterra. Sono in una posizione ottimale perché in poco tempo vi permettono di raggiungere Firenze o Pisa. Inoltre, se durante la stagione estiva avete voglia di farvi un bagno in mare, il litorale Pisano non dista molto: Tirrenia, Calafuria e Rosignano si raggiungono mediamente in un ora d’auto. Facilmente raggiungibili anche due borghi incantevoli: Montescudaio e Volterra.
Nell’area delle colline pisane è nato il consorzio ‘strada del vino delle colline pisane’ che ha lo scopo di promuovere e valorizzare il vino,i prodotti di alta qualità della zona e di incentivare un turismo più consapevole, attento ai particolari, non certo mordi e fuggi. In questa zona il paesaggio fatto di dolci colline rilasserà i vostri occhi che vi scivoleranno sopra... lasciatevi andare ai ritmi lenti di queste terre, quindi… prendetevela comoda! Degustate il vino seduti ad un tavolo all’aperto, anche d’inverno visto che qui il clima è piuttosto mite. Appagate tutte le vostre curiosità e fate domande a chi produce il vino, l’olio ed il formaggio: dietro ognuno di questi prodotti c’è una storia che vale la pena di esser ascoltata. Gironzolate per i paesi ed i borghi e scoprite quante opere d’arte vi sono contenute. Vi è già venuta voglia di partire, vero? E allora pronti, partenza…via! Avevo detto con calma!
Gli itinerari classici da fare si snodano su tre direttrici diverse e toccano i principali centri della zona:
- il primo parte da San Miniato, va verso Palaia, La Rotta e si conclude a Peccioli
- il secondo parte da Lajatico e passando per Terricciola arriva a Lari
- il terzo parte da Crespina e continua per Fauglia, Lorenzana, Casciana Terme e Chianni
SAN MINIATO. E’ un caratteristico paese, quasi una città a dire il vero, a metà strada tra Firenze (42 km) e Pisa (41 km). E’ caratterizzato da un centro storico denso di edifici, testimoni di un passato importante. Tra le sue strade hanno camminato imperatori germanici, papi, i Granduchi di Toscana e perfino Napoleone Bonaparte! Iniziamo la visita del paese, dal punto più alto, ‘La Rocca di Federico’, costruita nel 962, dove Federico Barbarossa fece erigere la caratteristica torre con l’orologio. Salite fino in cima, la vista di San Miniato e di gran parte della Toscana del Nord saranno un bel ricordo da portare nel cuore. Dalla Rocca, in pochi minuti a piedi seguendo via della Rimembranza, si arriva alla Cattedrale del 1220 -1250. E’ situata nella Piazza Duomo e ha la facciata con decorazioni in ceramica disposte come la costellazione dell’Orsa Maggiore. Sempre lungo via della Rimembranza, ma in direzione opposta, si giunge al Convento di San Francesco dove soggiornò lo stesso Santo, che si trovava presso il vicino convento di Santa Gouda. Nelle vicinanze è situata anche la Chiesa di Santo Stefano e San Michele che vale sicuramente una visita. Ecco ora dal sacro passiamo al profano! Cercatevi una trattoria, un’osteria e provate i due prodotti tipici della zona: il famosissimo tartufo bianco samminiatese, per esempio. Se siete in zona verso il 20 di Ottobre non perdetevi ‘la Sagra del tartufo e del fungo porcino’. Altro prodotto tipico è il ‘mallegato’ presidio ‘slow food’. Cos’è? E’ un insaccato fatto con la cotenna e la testa del maiale a cui si aggiungono larderelli fritti, sangue di maiale e spezie.
PALAIA (Pisa). Sì, proprio quella del detto Toscano ‘meglio Palaia’ che si usa quando le cose vanno di male in peggio. Anche Palaia ha la sua rocca che risale all’’XI XII secolo. Arrivateci attraverso le stradine dal tipico andamento a chiocciola ed una volta arrivati avrete un panorama che spazia dalla Valdera alle Apuane. Visitate anche la Pieve di San Martino e la Chiesa di Sant’Andrea, ricca di opere d’arte al suo interno. Fanno parte del territorio di Palaia anche piccoli borghi tutti da scoprire: Toiano, borgo segnalato dal FAI, San Gervasio con il suo castello del 700 ed il ‘Museo della civiltà rurale’, Villa Salletta dove sono stati girati film di Virzì e dei Fratelli Taviani originari di Forcoli. La terza domenica di Settembre si tiene una fantastica festa medievale a Palaia… anche questa da non perdere!
PECCIOLI. Per usare un termine preso a prestito dalle grandi città, lo skyline di Peccioli si caratterizza per il Campanile della Chiesa di San Verano. Qui sono così numerose le cantine che anche se non aveste seguito le apposite indicazioni, in qualcuna ci sareste arrivati comunque! Interessante visitare all’interno del Palazzo Pretorio il ‘Museo delle icone russe’. Se avete bambini non potete perdervi il Parco dei dinosauri di Peccioli: un parco Preistorico con ricostruzioni di Dinosauri a grandezza naturale. Non li porterete più via!
LAJATICO. Sono sicura che lo sapete quasi tutti che Andrea Bocelli è di Lajatico! Il paesino della provincia di Pisa infatti, ha dato i natali al celebre tenore. E qui c’è anche il ‘Teatro del Silenzio’, dove si tiene un solo concerto all’anno (a Luglio) con un tema sempre diverso: in quell’occasione, Andrea Bocelli invita ad esibirsi con lui personaggi di spicco del panorama musicale e dello show business internazionale. A Lajatico, il Teatro del Silenzio rimane un anfiteatro naturale senza palco né platea pe tutto il resto dell’anno: da qui il termine ‘silenzio’. Lajatico è un paesino situato su una collina a sinistra del corso del Fiume Era. Cosa vedere? In paese La Chiesa di San Leonardo dell’XI secolo, poi spostatevi alla Rocca Pietraccassaia, a piedi ci vogliono 40 minuti circa, e visitate anche la Villa medicea di Spedaletto.
TERRICCIOLA (Pisa). Viene definita la città del vino per i numerosi eventi che vengono organizzati in onore della bevanda che già gli etruschi producevano: il primo sabato di luglio si tiene la ‘Notte Bianca’, il secondo sabato d’Agosto ‘Calici di stelle’ e l’ultimo fine settimana di settembre, al momento della vendemmia, si tiene l’ormai famosissima ‘Festa dell’uva e del vino’. Cosa visitare? Il Santuario della Madonna di Monterosso, la Badia Camaldolese di Morrona, Villa Gherardi del Testa, Villa Cempini Meazzuoli .
IL BORGO DI LARI si caratterizza per l’imponente Palazzo dei Vicari, il cui impianto originale risale al Medioevo anche sei poi è stato rimaneggiato nel XVII secolo. Dopo essere stato sede di varie istituzioni pubbliche, è stato riaperto per le visite nel 1991 e adesso ospita il ‘Museo di Filippo Balducci’ dove troverete dai reperti archeologici alle, terrecotte agli affreschi. Da non perdere a fine maggio a Lari ‘La sagra delle ciliegie! Nei dintorni alcuni minuscoli borghi dove provare a fare due passi: Casciana Alta, Usigliano, Cevoli.
FAUGLIA (Pisa). Piccolo centro di origine medievale che, come si vede dagli edifici, ha avuto il suo periodo di massimo splendore fra il 1600 ed il 1800. Vi consiglio di visitare la Chiesa di San Lorenzo, il Palazzo Comunale ed il campanile della Chiesa Vecchia. In zona trovate anche diverse ville abitate in passato da artisti e letterari come la liberty Villa Trovarsi, che racconta una storia romantica d’altri tempi: deve il nome ad una commedia di Pirandello: sembra infatti che la proprietaria, la Signora Marta Abba ne fosse la musa. Interessante anche il museo dedicato al macchiaiolo ‘Kienerk’ il quale, usando la tipica tecnica verista fatta di chiaroscuri, ha immortalato i meravigliosi paesaggi circostanti.
LORENZANA deve il suo nome ai Conti Lorenzi di Firenze ed attualmente è fusa nello stesso comune con Crespina. Al di là dei monumenti degni di note da vedere in paese, come la Chiesa di San Bartolomeo, la Villa Fattoria dei Conti Giuli, ciò che contraddistingue Lorenzana sono i suoi paesaggi da cartolina. Crespina è un importante centro florovivaistico specializzato nella moltiplicazione della vite, tant’è che proprio qui si tiene ‘La rassegna del vino e del florovivaismo’. Altra curiosità: qui si allevano civette e nel centro del borgo c’è una statua in bronzo dedicata al volatile notturno.
CASCIANA TERME. Se siete venuti in questa zona per rilassarvi e non vi sono bastati i paesaggi, il cibo genuino ed il buon vino, avete l’ultima opzione disponibile: le terme di Casciana! Le proprietà dell’acqua, conosciute già dagli etruschi, che sgorga a 37,5 gradi la rendono ottimale per la cura della pelle e di patologie come artrosi e reumatismi. Una volta rilassati, vi consiglio di vistare i borghi di Sant’Ermo, Parlascio, Ceppato e Collemontanino.
Non vi resta che partire, con il mezzo che preferite, ma se optate per la bicicletta c’è un proverbio pisano che dovreste conoscere: ‘i discorsi li porta via il vento... le biciclette i livornesi’! Ce la faranno mai Pisani e Livornesi ad andare d’accordo?