Barga
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Dove si trova Barga? Circa mt 460 s.l.m. ma soprattutto nei dintorni di Lucca, esattamente a 45 chilometri dal capoluogo di provincia, a una settantina dal Mare Tirreno di Toscana e dalle sue delizie, a ben 120 da Modena.. solo che per arrivarci bisogna scavalcare l’Appennino!
Barga insomma è Toscana pura ed anche storicamente è la terra più fiorentina della Toscana del nord: eppure questo capoluogo della media Valle del Serchio deve la sua grande notorietà a Giovanni Pascoli, poeta cento per cento romagnolo di fine Ottocento che proprio a Barga si stabilì e per lei scrisse una delle sue poesie più incantevoli: l’ora di Barga.
Il poeta si stabilì a Castelvecchio, frazione del comune di Barga a circa 6 chilometri ad est del centro medioevale, dove scrisse, in onore della ritrovata pace in quei luoghi, una delle sue collezioni più ispirate: i “Canti di Castelvecchio”. Generalmente, chi arriva da queste parti, per prima cosa si ferma proprio qui. Oggi questa piccola frazione di Barga si chiama Castelvecchio Pascoli e qui il poeta comprò casa nel 1895 grazie alla vendita di alcune medaglie vinte nel Concorso di poesia latina di Amsterdam.
Diciamo che vendersi le medaglie vinte ad un concorso, ai più non pare sia cosa bella ed è probabile che gli olandesi, visto che ora sicuramente sanno che quel talentuoso tipo italiano si è venduto le loro onorificenze, non siano grandi fan del Pascoli... Il tutto però ha lasciato a Barga gran notorietà perché visitare la Casa di Pascoli è davvero una delle maggiori attrattive di questa località. Farlo è un percorso emozionante: si ha la sensazione viva ed appassionata di guardare le memorie del tempo dallo stesso buco della serratura da cui le guardò questo grande scrittore, sognatore e idealista.
Nella sua casa si trovano oggetti che gli appartennero, a partire dalle tre scrivanie posizionate nel suo studio: una serviva per scrivere in italiano, una per scrivere in latino ed una per il greco. Sempre nella casa trovate il celebre Archivio Pascoli: circa 36.000 documenti da lui scritti o altri carteggi scambiati con intellettuali dell’epoca, 1.600 fotografie (molte scattate da lui stesso), 6.000 giornali del suo tempo con articoli che lo riguardavano o che lo hanno interessato o ispirato. Il poeta morì nel 1912 ed è sepolto proprio nella sua casa di Castelvecchio.
Posta la sacralità del poeta adottivo di Barga, il più grande errore che si possa fare è quello di visitarne la casa e lasciare da parte il resto.
La città di Barga infatti, prima ancora di farsi incoronare dalle lusinghe del poeta romagnolo, ha avuto una grande sua storia. Fu centro Longobardo fin dal VIII secolo d.C. e feudo della famiglia dei Rolandinghi. Matilde di Canossa, il 26 giugno 1090, diede privilegi speciali e quindi autonomia a Barga, una delle prime in Italia elevata a questi privilegi “comunali”. Provarono i lucchesi ad insidiare il castello barghigiano ma l’arrivo di Federico Barbarossa in Italia vide confermare a Barga il proprio status. Il contrasto con Lucca egemone durò nei secoli: prima Barga provò a difendersi da sola, con scarso successo, poi si fece aiutare dal Pontefice, per muovere poi contro Lucca e garantirsi tranquillità si alleò persino con Pisa, infine nel 1341 si pose direttamente sotto la potestà di Firenze alla quale rimase davvero fedele fino all’unità d’Italia.
Barga Castello è il centro storico di questo avamposto fiorentino in Garfagnana, si trova sul cucuzzolo del suo colle, domina la valle ed è un borgo molto raffinato, Bandiera Arancione TCI; i suoi viottoli ed i suoi spietati saliscendi sono una passeggiata decisamente gradevole. Si parte sempre dal Piazzale del Fosso, che è anche zona di parcheggi e quindi da qui viene bene dare il via alla passeggiata barghigiana superando la Porta Reale. Prima del 1788 questa porta era denominata Manciana, in quell’anno invece fece visita a Barga il Granduca di Toscana Pietro Leopoldo ed allora la porta divenne “reale”. Ve la si racconta così tanto perché abbiate una idea della dedizione a Firenze dei barghigiani…
Insomma, si passa la Porta Reale e ci sono due vie: se si prende a sinistra si inforca la Via di Mezzo, molto bella, che attraversa tutto il Borgo ed arriva dalla parte opposta alla Porta Macchiaia ma, prima di arrivarci, ci si ferma in Piazza Angelio davanti ai Palazzi rinascimentali Angeli e Tallinucci, poi più avanti in Piazza Salvi, dove si trova la bella Loggia dei Mercanti fatta costruire da Cosimo I de Medici nel 1546, quando istituì il mercato di Barga. Quindi su è giù questa stretta viuzza fino a destinazione.
Durante questa passeggiata ci si imbatte anche nel Teatro dei Differenti. Nel 1668 le famiglie barghigiane più in vista costituirono una associazione votata alla diffusione della cultura e del teatro, che poi si chiamò Associazione dei Differenti. Nel 1689 l’opera di questi abitanti portò alla costruzione di questo piccolo teatro il quale, pur con alterne vicende nei secoli, diede a Barga quella riconosciuta sensibilità culturale che ancora oggi è nota in tutta la Toscana ed è piacevole scoperta dei suoi dai visitatori più sensibili.
Se da Porta Reale si sceglie di andare a destra, ecco allora la Via del Pretorio che sale fino all’Arringo, la piazza con grande vista panoramica dove si riuniva il popolo per le grandi decisioni “referendarie”. Lì c’è lo splendido e millenario Duomo di Barga dedicato a San Cristoforo, che è anche il punto più alto di tutta la cittadina. Si ha notizia della costruzione del Duomo di Barga fin dal 998 d.C. ma le opere di abbellimento e di rifinitura durarono per parecchi secoli; il particolare sicuramente più sorprendente di questo edificio è la bella facciata in pietra alberese, una roccia calcarea dal color chiaro e pulito tipica di questa zona della Toscana; dentro la chiesa, nella cornice lineare, essenziale e marmorea dell’interno, trovate un pulpito del XII secolo e svariate altre opere che rendono il Duomo di Barga una meta irrinunciabile.
Il consiglio a questo punto è talmente d’obbligo da essere spudoratamente e fastidiosamente banale: dalla porta di Pietro Leopoldo andate dove vi pare, a destra o a sinistra, ma poi tornate dall’altra parte che ne vale la pena.
Barga Jazz è però il vero fiore all’occhiello della località della Garfagnana perché questo evento musicale, che riempie di concerti di altissimo livello le strade, le piazze, i Palazzi ed il teatro di Barga per tutto il mese di agosto, non è solo il live dei più grandi jazzisti viventi ma anche e soprattutto “Barga Jazz contest”, ovvero Concorso di Arrangiamento e Composizione per Orchestra Jazz. Nuovi talenti si misurano a Barga ogni anno dal 1986, concorrenti, musicisti e semplici appassionati possono però anche seguire per tutto il periodo del Barga Jazz Festival seminari, workshop e masterclass tenuti da grandi artisti e noti maestri quasi ogni giorno.
Se il mese di agosto di Barga è dedicato al grande appuntamento Jazz, i due mesi precedenti sono invece dominati da Opera Barga, rassegna classica e lirica di tradizione ancor più longeva. Opera Barga nasce nel 1967 dalla iniziativa di due coniugi inglesi che scelgono questa modalità per diffondere i valori della cultura musicale e far crescere o conoscere nuovi talenti. Da quell’anno Opera Barga è andata sempre ampliandosi ed ora presenta un programma con appuntamenti non solo in Barga ma anche in altre località della provincia di Lucca e di Massa.
Visitare Barga equivale anche e soprattutto visitarne le piccole frazioni sparse sul territorio, alcune di esse mascherate nella suntuosa macchia della Garfagnana.
Durante la Seconda Guerra Mondiale la famosa Linea Gotica, linea immaginaria difensiva voluta dai tedeschi per arginare l’avanzata alleata, passava proprio da Barga e diverse località sono state per questo luogo di duri scontri come Albione, frazione a nord del centro principale che fu parzialmente distrutta dai bombardamenti, e così anche Sommocolonia.
Sommocolonia merita un passaggio. A solo 6 km a nord di Barga Castello, in un ginepraio di curve e di salite, si arriva in questo piccolo e suggestivo borgo di case in pietra di circa trenta abitanti che si trova a 710 mt s.l.m. sulla sommità della sua montagna. Sommocolonia era già avamposto romano e nei secoli fu spina nel fianco ed avversaria della più grande Barga, davanti alla quale capitolò solo intorno al 1530. La guerra portò nel 1944 la parziale distruzione del suo Castello e la morte di molti soldati alleati. Oggi a Sommocolonia c’è anche un Museo di cimeli a ricordo di quei tragici giorni.
Da visitare per la sua meravigliosa posizione anche Tiglio Alto, 7 km ad est di Barga, mentre scendendo verso sud in direzione della più popolata località di Fornaci vale una sosta la località di Loppia ed una visita alla Pieve di Loppia del X secolo, bellissima chiesa millenaria in stile romanico a tre navate la cui esistenza è documentata anche in vari carteggi di epoca Longobarda ed esattamente del 993.
Fornaci è la frazione di Barga che nel Novecento ha avuto quasi più popolarità del Castello essendo stata un grande centro industriale, ancora oggi è il cuore economico pulsante del Comune e di tutta l’area.
Il visitatore di Barga, quando esce dall’atmosfera medioevale del bel borgo e punta verso nord in direzione di Castelnuovo Garfagnana, supera quest’ultimo comune, che però varrebbe una lunga sosta, ed arriva al Lago di Vagli. Questo lago, in posizione anche gradevole, è però un invaso artificiale che nasconde nel suo fondo un paese sommerso chiamato Fabbriche di Careggine. Il paese, fondato nel XIII secolo, fu abbandonato nel dopoguerra e nel 1947 sommerso dalle acque di questo lago, frutto della costruzione di una diga. Negli anni, a seguito di lavori di manutenzione della diga, lo svuotamento del Lago ha fatto più volte riemergere il paesino, che è diventato ambitissima meta turistica.
Una delle domande più frequenti del turista che frequenta o programma una visita nella Provincia di Lucca ed a Barga è senz’altro:” Fabbriche di Careggine a quando il prossimo svuotamento?”.
Barga ha una sua ulteriore dimensione internazionale perché è nota per essere “the most Scottish town in Italy”. Sul finire dell’Ottocento moltissimi abitanti di Barga, spinti dalla scarsità di lavoro e dalle condizioni di vita difficili, emigrarono e trovarono la via della Scozia. Pur integrati nel tessuto sociale di alcune province scozzesi, molti barghigiani tornarono poi a casa investendo quanto guadagnato in varie attività della loro cittadina e garantendone così una nuova rinascita.
Forti rimasero i legami di Barga con la Scozia, tanto che oggi sopravvivono a Barga alcune feste popolari che riportano alla tradizione degli uomini di William Wallace, come il suonare la cornamusa o mangiare fish & chips. Inoltre i gemellaggi del Comune di Barga sono in terra scozzese ed ogni anno missioni economiche e scambi culturali si svolgono con le realtà della Scozia dove vivono gli eredi dei connazionali.
Il noto giovane cantautore scozzese Paolo Nutini, diventato recentemente molto famoso nel suo paese per il suo particolare stile da easy-rocker, ha chiare e conclamate origini barghigiane.
Sullo sfondo le Alpi Apuane e più in qua c’è questa Barga, bella ed attraente e a volte un po’ malinconica e severa, un posto dove passarci una vacanza intera anche perché, e questo è un vero consiglio, con uno zaino in spalla ed un po’ di buona volontà il trekking da Barga verso l’Appennino è una bellissima scoperta!
Prendete informazioni presso la Sezione del CAI di Barga. Volete un esempio subito? Siete arrivati a Sommocolonia? Allora avanti di scarponi fino al Passo del Saltello a mt 1.600. Volete arrivare a Tiglio Alto ma l’auto vi ha abbandonato? Avanti di scarponi da località Fornacetta per il segnavia CAI n° 4, una strada medioevale, a tratti anche lastricata, ci vogliono tre orette.
Perché Barga e dintorni è proprio Appennino al cento per cento, passeggiate in montagna e gite a cavallo o in mountain bike. Vale la pena passarci un po’ di tempo. Buon divertimento!