Il Carnevale di Viareggio
Scopri uno degli eventi più famosi d'Italia!
'Carnevale è come un sogno
di lussuria e di splendore,
passan facili le ore
nel suo sogno di beltà...'
Sapevate che il Carnevale di Viareggio è uno dei più importanti e famosi d’Europa? Se non lo conoscete, noi di toscanainside.com vi racconteremo di cosa si tratta e perché vale la pena di essere visitato!
Prima di tutto, qual è la particolarità di questa manifestazione toscana, a Viareggio? I carri di carnevale! Carri in cartapesta di dimensioni gigantesche, colorati, costruiti con marchingegni elaborati e raffiguranti politici e personaggi famosi in chiave comica. La satira politica e sociale è il tema principale e lo spirito che anima, da sempre e ogni anno, il Carnevale di Viareggio. Canzoni, premi, carri e feste rionali contribuiscono a creare un atmosfera speciale e un clima spensierato.
Venite a scoprire assieme a noi la Cittadella del Carnevale di Viareggio, il luogo dove si costruiscono questi grandi e leggerissimi monumenti in cartapesta e visitate il museo al suo interno dove potrete scoprire la storia del carnevale di Viareggio.
Il paesaggio, inoltre, vi consente di dare uno sguardo al mare d’inverno, affascinante, misterioso e adatto ad essere fotografato! Preparatevi a una festa colorata e piena di divertimento!

LA STORIA DEL CARNEVALE DI VIAREGGIO. La prima sfilata viareggina di cui si abbia qualche testimonianza risale al 1873: il corteo di carrozze (nell’Ottocento si usava così!) che percorreva la storica Via Regia, esprimeva la protesta borghese contro l’eccessiva tassazione a cui i cittadini abbienti dovevano far fronte.
Altre fonti ci dicono che l’idea di creare un evento carnevalesco vide la sua nascita nei locali del Caffè del Casino, noto luogo di ritrovo dei giovani e ricchi abitanti di Viareggio. Carnevale di origini borghesi, quello viareggino si è poi caratterizzato come festa celebrativa in cui è possibile manifestare le proprie idee e sbeffeggiare i potenti.
Immaginatevi dei giovani rampolli con una gran voglia di esprimersi e di far festa, radunati in un fumoso caffè, qualcuno più scafato, qualcuno più timido, qualcuno più snob… giovani di fine Ottocento animati dal desiderio di creare un evento ricco e sontuoso per mascherarsi e far mascherare l’intera cittadina… Da quel martedì grasso del 1873, il Carnevale di Viareggio ha continuato a svilupparsi e a specializzarsi nell’arte della cartapesta e della satira. Nonostante la nascita in ambito borghese, il Carnevale a Viareggio ha coinvolto, successivamente, tutta la popolazione fino a diventare simbolo di una città e momento di collettività in cui posizioni sociali e norme di comportamento vengono ribaltati completamente. Quel gruppo di giovani ha permesso alle feste dei salotti nobili e delle ville altolocate di uscire dai loro confini e di celebrare uno dei momenti più attesi dell’anno fra le strade della città, fuori da obblighi e contesti casalinghi!
Alla fine del XIX secolo fecero la loro prima comparsa i carri di Carnevale di Viareggio: all’inizio venivano utilizzati lo stucco, la tela ed il legno, materiali pesanti e meno duttili rispetto all’attuale cartapesta che arriverà negli anni Trenta del Novecento.
L’avvento della prima guerra mondiale, comportò una lunga pausa della festa carnevalesca che venne riaperta nel 1921 in piena epoca fascista. Il 1921 fu un anno importante per lo sviluppo di questa grande manifestazione folcloristica poiché venne composta la prima delle canzoni del Carnevale di Viareggio, diventata in seguito inno ufficiale, con il titolo di ‘Il Carnevale a Viareggio’. La canzone è nota anche come ‘Su la Coppa di Champagne’ e fu scritta da Icilio Sadun che si rifece al testo di una poesia di Lelio Maffei, volete un’idea del testo? L’inno inizia così “Salutiamo il Carnevale/ Ch’è rumore, ch’è follia/ l’universa frenesia/ che rinascere ci fa” continua “Su la coppa di champagne/ non c’è più tristezza al mondo” e conclude con “Viva i carri esilaranti/ e le maschere in sollazzo;/ Carnevale è il vecchio pazzo/ che la vita ci ridà”.
Questi versi racchiudono il senso profondo del Carnevale di Viareggio, una festa frenetica, irrazionale e rumorosa, ma soprattutto, in grado di scacciare la tristezza e di far rinascere lo spirito giocoso e ironico delle persone. Avevate mai pensato che indossare una maschera potesse racchiudere tante possibilità e spazzare via la malinconia e la pesantezza?
Tornando alla storia del Carnevale di Viareggio, negli anni Venti si cominciò a pubblicizzare e promuovere l’evento grazie alla rivista ‘Viareggio in maschera’ e la manifestazione si fece accompagnare dai suoni della banda che diede un’ulteriore spinta festosa all’atmosfera allegra delle maschere e dei carri. Il carnevale di Viareggio in quel periodo si stava davvero muovendo: i carri allegorici vennero costruiti dal 1925 con la tecnica del carta e calco - ovvero la cartapesta - e iniziarono ad avere alcuni movimenti! Finalmente i costruttori poterono sbizzarrirsi con sculture articolate dando vita a veri e propri colossi scenografici. Il materiale oltre ad essere leggero e duttile era anche estremamente economico!
La maschera simbolo del Carnevale di Viareggio nacque successivamente, nel 1930, ad opera del pittore futurista Uberto Bonetti. L’artista creò la figura di Burlamacco ispirandosi alle maschere della tradizione della Commedia dell’Arte e, per quanto riguarda il nome, al canale viareggino ‘Burlamacca’ e al personaggio boccaccesco di Buffalmacco. La novità principale di Burlamacco si trova nel suo costume di tipo futurista, che consiste in una tuta tubolare fatta di rombi rossi e bianchi, un pompon pon nero sul petto, una feluca rossa, un mantello scuro e una faccia da pagliaccio!
Gli anni Cinquanta del cosiddetto boom economico fecero esplodere e rinascere anche il Carnevale di Viareggio. La Rai lo scelse come grande evento a cui dedicare la sua prima diretta televisiva e successivamente andò in onda anche in eurovisione. La manifestazione ha continuato a crescere e a diventare un’attrazione di grande richiamo fino ai giorni nostri.
Ogni anno il programma del Carnevale di Viareggio è ricco di eventi che richiamano politici, personaggi famosi e una grande folla di appassionati e curiosi. I festeggiamenti durano circa un mese in cui si alternano sfilate di carri, feste rionali, rassegne, mostre, eventi per bambini, feste notturne, veglioni, corsi mascherati e spettacoli di ogni sorta. Siete pronti ad entrare in questo girotondo pazzo e divertentissimo?
ARRIVANO I CARRI! Il Carnevale di Viareggio è famoso per i suoi carri allegorici, ormai lo sapete anche voi che state leggendo… ma come sono fatti? Come nascono queste spettacolari sculture che sfilano sopra di noi fra musiche e coriandoli? Come accennato in precedenza, una volta i materiali usati erano relativamente duttili e impedivano di dare vita a movimenti e creazioni simili a quelle che vediamo oggi. Il materiale che ha sostituito legno, tela e quant’altro è la cartapesta. Simile all’argilla per la sua capacità modellante, è preparata mettendo assieme acqua, colla, gesso e carta. Semplice, vero? Beh, insomma, non esageriamo!
I carri del Carnevale di Viareggio vengono creati facendo colare il gesso su un modello in modo da avere un suo negativo e all’interno i carristi (scultori di carri) applicano strisce di carta imbevute di acqua e colla per dare una struttura più solida. La fase successiva è dedicata a un lungo tempo di asciugatura a cui segue la levigatura e la parte di decorazione. Leggeri busti di politici, occhi di cantanti famosi, vestiti di personaggi mitologici, vengono dipinti con colori acrilici e ricoperti da vernice lucida per proteggere le tinte sgargianti.
La prima scultura in cartapesta creata per il Carnevale di Viareggio risale al 1925 e fu ad opera di Antonio d’Arliano.
Queste maschere grottesche, queste figure ironiche e al contempo malinconiche, non vi fanno pensare ad un certo regista di nome Federico Fellini? Vi torna in mente la scena di Carnevale ne ‘I Vitelloni’ dove Alberto Sordi balla con la testa di un grande pupazzo? Non siete fuori strada. Un famoso artista e carrista, Arnaldo Galli, collaborò infatti nella creazione dei materiali di scena nei film ‘Casanova’ e ‘Boccaccio ’70’.
L’arte della cartapesta, nata dal Carnevale di Viareggio, è servita anche come scenografia della cerimonia di apertura dei Mondiali di Calcio di Italia ’90 e per la chiusura dei XX giochi olimpici invernali nel 2006!
LA CITTADELLA DEL CARNEVALE. Viareggio ospita dal 2001, nella zona nord della città, una sede per la costruzione dei carri mascherati. Questo enorme complesso costituito da hangar adibiti per la lavorazione della cartapesta, è visitabile durante il periodo del carnevale mentre durante l’anno, quest’area è un centro culturale attivo dove si svolgono eventi, rassegne e concerti come nel caso del Festival Gaber dedicato al grande cantautore milanese.
Oltre alla visita dei laboratori artistici, vi consigliamo di visitare i due musei che si trovano qui: un museo è dedicato alla storia del Carnevale di Viareggio e l’altro, chiamato ‘Carnevalotto’, conserva un’interessante collezione di opere d’arte contemporanee legate alla tradizione del Carnevale di Viareggio.
FESTE RIONALI. Il Carnevale di Viareggio ha dato vita anche ad eventi collaterali nelle zone limitrofe alla città. Così, se siete curiosi e vi piace conoscere le realtà minori locali dove il folklore è ancora vivo e soprattutto autentico, potete spostarvi e prendere parte alle feste rionali.
Nel periodo del Carnevale di Viareggio, i rioni vicini come Torre del Lago, Darsena, Marco Polo organizzano feste, carri amatoriali corredati da stand gastronomici e banchetti dove mangiare pesce a buon prezzo. Se avete bambini piccoli può essere una tappa alternativa dove divertirsi con più tranquillità.
ARTE & CANZONI. Il Carnevale di Viareggio ha un legame particolare con la tradizione cantata, oltre all’inno ufficiale; ogni anno infatti si svolge il Festival di Burlamacco, un concorso musicale in cui vengono premiate nuove canzoni carnevalesche viareggine. Lo scopo della manifestazione è quella di tenere in vita e divulgare la tradizione canora e musicale che da sempre caratterizza e accompagna il Carnevale di Viareggio. Ogni edizione permette anche di scoprire nuovi talenti e interpreti che si appassionano a questo grande evento toscano.
Oltre alla musica, anche la pittura e l’arte in generale si sono spesso confrontate con il carnevale viareggino e ispirate alle suggestioni date dai carri allegorici e dallo spirito graffiante e dissacratorio dei festeggiamenti. In particolare, vi ricordiamo alcuni nomi che hanno lasciato una traccia con le loro parole o le loro illustrazioni sul Carnevale di Viareggio: Sergio Staino, Dario Fo e Jean-Michel Folon.
Allora, che ne dite di regalarvi un carnevale strepitoso, un martedì grasso senza precedenti e di far divertire i vostri bambini o semplicemente voi stessi? Organizzatevi con gli amici e create un gruppo mascherato a tema! Potete riprodurre i personaggi di un film di Tarantino, vestirvi da copertine di romanzi famosi, travestirvi dai ‘cattivi’ della Walt Disney oppure divertirvi a scegliere un’epoca storica e provare ad usare un gergo adatto! Fate gli attori per un giorno oppure indossate una maschera e datevi al lancio del coriandolo senza sosta!
Siete al Carnevale, Viareggio vi offre tutte le possibilità di divertirvi e di svagarvi con il suo lungomare fatto di locali e ristorantini di pesce… siete sicuri di voler andare alla solita festicciola organizzata da vostro cugino e con il solito abito di Biancaneve tirato fuori dal baule all’ultimo momento?
Non perdetevi l’occasione per godervi un grande evento dove sarete voi i protagonisti in maschera… e i carri? Forse li avrete visti in televisione o in qualche foto, ma noi vi assicuriamo che la visione dal vivo è tutta un’altra cosa! Lasciate perdere le preoccupazioni e la serietà, al Carnevale di Viareggio si può ridere di tutto e di tutti… ricordate, però, che chi burla si confessa! (spesso scherzando si dicono terribili verità!)