Il Gioco del Ponte a Pisa

La tradionale sfida tra quartieri sul Ponte di Mezzo

 

Prendete una penna e correte a segnare sul vostro calendario ‘Gioco del Ponte’ nella data dell'ultimo sabato di giugno!

Questo mese a Pisa è ricco di eventi storici fra i più belli della Toscana: la Luminara, la Regata Storica di San Ranieri e infine il ‘Giòo der Ponte’ come direbbero i pisani. Durante questo periodo la città si anima di turisti curiosi che desiderano conoscere le tradizioni medievali e folcloristiche del territorio.

Le manifestazioni vengono raccolte nel cosiddetto ‘Giugno Pisano’ il cui esito è dato proprio dal Gioco del Ponte. Il programma è sempre diviso da due momenti fondamentali: la sfilata del corteo storico (intorno alle otto di sera) e la battaglia sul Ponte di Mezzo (verso le dieci di sera). Durante il Gioco del Ponte, i quartieri della città si sfidano spingendo un carrello da una parte e dall’altra sui binari installati lungo il ponte. Le squadre che partecipano sono unite dall’appartenenza agli storici rioni di Pisa caratterizzati da bandiere, colori e singolari motti.

 

Gioco del Ponte

Il Gioco del Ponte è una gara molto accanita che vede due fazioni scontarsi per avere la meglio sulla superficie del ponte e diventarne la padrona indiscussa. Anche il corteo è una parte importante della manifestazione e rievoca fortemente le origini del Gioco del Ponte grazie alla presenza di oltre settecento figuranti che sfilano per i Lungarni pisani dando vita ad una simulazione storica medievale molto suggestiva.

ORIGINIIl Gioco del Ponte è una manifestazione storica che trova le sue origini nel periodo comunale del XIV secolo. In epoca precedente, nel periodo in cui la città di Pisa era una Repubblica, esisteva già un gioco detto Mazzascudo nel quale si sfidavano gli abitanti delle parti opposte rispetto al fiume Arno: la parte settentrionale prima detta della Gazza poi Tramontana, la parte meridionale del Gallo poi Mezzogiorno. La battaglia, verosimilmente, doveva essere caratterizzata dalla ferocia e dall’uso di mazze e scudi (altro che Calcio Storico Fiorentino e violenza in campo!) per garantirsi maggior spazio territoriale. Le testimonianze riportano il divieto temporaneo a svolgere il palio durante l’epoca della dominazione medicea da parte della città di Firenze che considerava questo evento un simbolo di indipendenza cittadina.

La prima edizione ufficiale del Gioco del Ponte risale al 1568, allorquando il ponte era chiamato Ponte Vecchio e lo scontro vedeva l’impiego di circa sessanta soldati per ognuna delle due squadre avversarie. Un tempo la gara si disputava nell’antica piazza degli Anziani (chiamata oggi con il nome di Piazza dei Cavalieri), mentre successivamente il Ponte di Mezzo è diventano il teatro ufficiale della gara. 
Il Gioco del Ponte di Pisa, a differenza di altre gare medievali come il Palio di Siena o il Saracino, è basato sulla potenza fisica delle squadre che vengono messe a dura prova per un lungo sforzo prima di raggiungere la vittoria.

Nei secoli a seguire il Gioco del Ponte a Pisa è stato spesso modificato, vietato ed interrotto ma alla fine, sempre ripristinato. Per quanto riguarda le modifiche, la più significativa è stata quella che ha eliminato l’uso delle mazze e degli scudi sostituendoli con il Targone, una tavola di legno coi colori delle squadre lunga oltre un metro e pesante circa tre chili. L’utilizzo della tavola è rimasto invariato fino al 1807, anno in cui la regina Maria Luisa decise di sospendere il gioco considerandolo troppo violento e alla stregua di una vera battaglia: la definizione della sovrana è rimasta celebre: ‘per gioco è troppo, per guerra è poco’. Come darle torto?

Agli inizi del Novecento furono gli studenti universitari a far risorgere il Gioco del Ponte: Pisa, infatti, ospitava un largo numero di giovani appassionati e desiderosi di realizzare un corteo che rievocasse le vicende e le tradizioni della città in cui vivevano. 
Nel 1935 fu allestita una versione moderna del Gioco del Ponte alla quale partecipò anche il re Vittorio Emanuele III.
Durante la seconda guerra mondiale la manifestazione venne sospesa e il Ponte di Mezzo venne abbattuto durante gli scontri. Nel successivo dopoguerra, il gioco assunse una forma completamente ludica evitando lo scontro diretto fra i giocatori e utilizzando un carrello meccanico da far scorrere sulle rotaie. La modalità rimasta fino ai giorni nostri prevede, dunque, la spinta simultanea fra le due squadre avversarie, in un verso e in un altro, in un vero braccio di ferro avvincente e senza sosta!

La rinascita vera e propria che non ha più subito interruzioni (ad eccezione dell’anno 2005) è avvenuta nel 1981 grazie all’intervento dell’Associazione Amici del Gioco del Ponte. Pisa porta a termine con questa entusiasmante gara un mese ricco di eventi e di rivitalizzazione del suo patrimonio storico e folcloristico.

 

CONTRADE. Nel Gioco del Ponte la sfida avviene fra le due squadre storiche della città di Pisa: Tramontana e Mezzogiorno. Entrambe rappresentano sei quartieri: appartengono a Tramontana i rioni di Santa Maria, San Francesco, San Michele, Mattaccini, Calci, Satiri, nel Mezzogiorno invece troviamo i rioni di Sant’Antonio, San Martino, San Marco, Leoni, Dragoni e Delfini. Riuscite a memorizzarli? Non importa, basta ricordarsi delle due che li rappresentano!

Come mai questa divisione? A dividere la città di Pisa è il fiume Arno: osservando una cartina geografica, vedrete che due territori ben distinti sono separati dal corso naturale del fiume diretto verso il mare. Tornando ai quartieri del Gioco del Ponte, molti dei nomi che leggete sono legati al passato ‘mitico’ delle compagnie militari pisane. Alcuni rioni mantengono le diciture, altri, invece, sono ripresi dalle squadre di epoca settecentesca. Ogni quartiere è legato ad un organismo chiamato ‘magistratura’ che si occupa dell’organizzazione della squadre e di tener viva l’attenzione sul manifestazione del Gioco del Ponte. Le bandiere delle contrade portano illustrazioni e simboli di imprese e di tradizione antica oltre ai colori rappresentativi di ciascuna squadra.

Fra le cose più interessanti del Gioco del Ponte, i motti sono un’ottima sintesi dello spirito della gara. Per fare qualche esempio: il motto dei Satiri è ‘Vecchio e decrepito io sono, portami rispetto o ti bastono’, impavido è il motto dei Delfini ‘Senza temer tempesta’, pieno di orgoglio cittadino quello di San Martino ‘Pisa tremare fa l’acqua e la terra’, semplice e diretto quello dei Mattacini ‘Vincere bisogna’, in latino quello di San Michele ‘Melius dare qua accipere’ e infine conciso e fugace quello di Santa Maria ‘Alla giornata’.

... E voi, in quale vi rispecchiate?

 

COME SI SVOLGE. Il Gioco del Ponte oggi consiste nella spinta di un carrello lungo le rotaie di un binario posto sul Ponte di Mezzo con lo scopo di raggiungere il lato avversario e avere la meglio sulla squadra nemica. Prima di assistere a questa prova di forza disumana, la manifestazione si concentra sulla sfilata del corteo storico in costume. Gli abiti sono caratterizzati dallo stile spagnolo del XVI secolo con l’uso di velluti, damaschi, broccati e vengono indossati da oltre settecento figuranti di cui alcuni a cavallo. Le armi che vedrete sono di vario genere fra spade, pugnali, picche e morioni (elmi). Non mancano neppure le trombe, i tamburi e le insegne che rendono la sfilata nei Lungarni un evento ricco di suoni antichi e di immagini simboliche.

Svolgimento della gara: fino alla fine del secolo scorso, il Gioco del Ponte prevedeva sei combattimenti tra le dodici squadre e una sfida ulteriore in caso di pareggio che avveniva scegliendo i migliori combattenti di ciascuna fazione. Dal 2007 la Fondazione Gioco del Ponte’ si è incaricata di apportare modifiche e innovazioni per rendere sempre più piacevole e avvincente lo scontro. Come in ogni gioco, ci sono delle regole di base che i partecipanti devono rispettare: entrambe le squadre una volta in posizione (al centro del ponte) danno inizio alla ‘spinta collettiva’ nella direzione avversaria guidati dai propri Capitani, quando questi ultimi decidono di dare inizio alla sfida comunicano al giudice di gara di sganciare il freno del carrello posto sul binario e così inizia la competizione e lo sforzo per opporre la fazione avversaria.

Qui prende vita lo scontro fra ‘titani’ che cercano di guadagnare il maggior numero di vittorie per ottenere il punteggio massimo e ottenere il titolo di vincitori dell’edizione in atto. Il combattimento può durare anche pochi secondi o dilatarsi fino a una decina di minuti, lo vedrete con i vostri stessi occhi! Il carrello deve arrivare nella parte avversaria e il confine viene stabilito grazie alla presenza di una bandierina messa su entrambi i lati: quando cade, il territorio nemico è conquistato e la partita può dirsi conclusa, ma… quanta fatica per abbatterla!

Esattamente come in altri sport, ci sono momenti di stallo e di pressione difensiva ed altri di attacco quando una squadra decide di tirare al massimo le proprie forze per avere la meglio sugli avversari. Nel gergo appartenente al Gioco del Ponte durante questa fase di attacco si dice che la squadra ‘entra’ nel momento in cui i combattenti riescono a guadagnare terreno dopo un grande sforzo fisico basato sul piegamento delle gambe. La spinta prevede una posizione del corpo in cui il collo e le spalle si abbassano verso il carrello e l’impulso viene dato spostandosi all’indietro con tutto il resto del corpo. Immaginate quanta esperienza serva per evitare di restare bloccati da un colpo della strega! In altre parole: non provateci a casa per fare i furbi con i mobili!

 

IL REGOLAMENTO del Gioco del Ponte permette ai partecipanti di proteggersi con un cuscino posizionato fra le spalle ed il tubo del carrello a cui il combattente resta attaccato per tutto il tempo della gara e con una cintura legata ad un bastone utilizzato per la spinta. Altro dettaglio fondamentale per questi eroici ‘spingitori’ sono le scarpe: un tacco sulla punta permette di mantenere una corretta posizione, per le caviglie, adatta alla spinta. Insomma, non si tratta mica di spingere il carrello della spesa… no?
Alcuni di voi si chiederanno come si possano evitare strappi e dolori alla schiena, visto il divieto all'uso di bustini e corpetti rigidi… Com’è possibile, allora? Esperienza ed allenamento sono le uniche protezioni che rimangono a disposizione! Volete un consiglio? Non vi immedesimate nella fatica di questi valorosi uomini, godetevi la gara e scegliete da che parte stare!
Ricordate che per chi non vuol prendere una posizione, Dante ha in serbo un destino molto amaro… non vi sarete scordati degli ignavi nel III canto dell’Inferno? È grazie alla Divina Commedia se oggi usiamo la definizione di ‘senza infamia e senza lode’…. Non lo sapevate? In Toscana è così: ogni scusa è buona per citare il grande Alighieri!

 

INTORNO A PISA. Il Gioco del Ponte è un modo interessante per visitare Pisa e i suoi Lungarni attraverso una rievocazione storica. Nel fermarvi in questa città non potete perdervi, però, le sue bellezze a partire dalla splendida Piazza dei Miracoli con la famosa Torre Pendente! Dal momento che la manifestazione si svolge in orario serale, approfittate per prendere parte ad uno dei nostri tour alla scoperta di Pisa, del centro storico e dei suoi monumenti.

Per quanto riguarda i dintorni, avrete a disposizione le spiagge della vicinissima Marina di Pisa e, se volete restare in ambito marino, potrete scegliere se spostarvi a nord verso la Versilia o scendere lungo l’Argentario.
Se siete amanti dell'aria aperta, questa zona vi offre uno dei più bei parchi naturali della Toscana, il Parco Naturale di San Rossore e la zona attorno al lago di Massa Ciuccoli!
Infine, vi ricordiamo che siete a poca distanza da interessanti mete come Lucca, Livorno e Volterra.

 

Il Gioco del Ponte a Pisa è una delle rare occasioni per prendere la macchina del tempo e rivivere un po’ delle tradizioni più antiche di una città toscana, perciò… non fatevi scappare questo grande evento!

 

A cura della redazione di Insidecom