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Piero Carbonetti e il suo tamburo di latta
Sovversivo, perseguitato, anarchico, clochard, sognatore: è davvero difficile definire Piero Carbonetti, toscanaccio doc e garibaldino, una figura conosciuta da tutti ed entrato nella leggenda.
MA CHI ERA PIERO CARBONETTI?
Presenza costante nei borghi di Cetona e Sarteano, pur essendo di professione ombrellaio, ha sempre vissuto grazie alla solidarietà dei paesani, dormendo sotto le stelle o dentro ai forni dei poderi. Sognatore un po' strambo, sosteneva di essere stato la mascotte di Garibaldi… di sicuro lo era dei Bersaglieri di Siena, che sovente lo ospitavano e lo rivestivano a nuovo!
Accompagnato dal suo cane Rosina e indossando gli immancabili pantaloni alla zuava, Piero Carbonetti, entrava a Cetona rullando il suo mitico tamburo di latta e spesse volte lo si vedeva piangere commosso davanti al Monumento ai Caduti.
La mancanza di una famiglia e la persecuzione da parte delle pubbliche autorità, lo fecero soffrire molto. Di padre ignoto, Carbonetti dava credito alle voci che circolavano in paese e che lo volevano figlio illegittimo di un nobile cetonese. Convinto di ciò, si recava spesso alla villa del suo presunto padre urlandogli il suo diritto ad essere riconosciuto: e dai e dai, il nostro povero eroe venne allontanato a forza dal borgo di Cetona, incarcerato con l'accusa di disturbo alla quiete pubblica ed imbarcato su una nave diretta in America Latina… ma proprio mentre qualcuno gridava vittoria, ecco un rullo di tamburo e poco dopo, all'orizzonte, apparve proprio lui, Piero Carbonetti, seguito dai sui cani e dai ragazzini del paese!
La gente comune lo considerava un perseguitato, uno spirito libero, una persona semplice ed estremamente buona. I benpensanti invece lo ritenevano un pericolo sovversivo, tanto che le mamme, per acquietare i bambini, dicevano loro ‘Dormi o chiamo Carbonetti che ti porta via!'
A più di 50 anni dalla sua scomparsa - avvenuta a Cetona nel 1945 – il ricordo di Carbonetti è molto nitido in quel luoghi, tanto che, nel 1991, il musicista cetonese Italo Ventosi gli dedicò un riuscitissimo Bruscello messo in scena a Piazze e, nel 2010, il regista Lauro Crociani realizzò il cortometraggio intitolato proprio ‘Piero Carbonetti – Vagabondaggio'.
Se passate per Cetona, tendete l'orecchio… in lontananza, potreste sentire il rumore del suo tamburo di latta…
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