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Kinzika, la giovane donna che salvò Pisa dai Saraceni
Fu veramente lei, una giovane donna dal nome arabeggiante, Kinzica appunto, della nobile famiglia dei Sismondi, a salvare Pisa dal saccheggio dei Saraceni quella notte del 1005? Dove comincia la storia, dove diventa leggenda? In tutti i casi però, per Pisa ed i pisani Kinzica de' Sismondi è un mito ineludibile, un pezzo tangibile della tradizione della Repubblica marinara di Toscana.
E' un fatto che i pirati saraceni furono per le coste italiche del Tirreno il primo cruccio per molti secoli: capita che intorno all'anno Mille, questi terribili depredatori di cose e persone puntarono ai bersagli grossi e, dopo aver tentato un anno prima proprio con Pisa, un bel dì del 1005 d.C. sbarcarono ed assediarono niente meno che Reggio Calabria. Il Papa si rivolse allora alla potente flotta pisana la quale salpò verso il sud della penisola in aiuto ai calabresi.
Fu così che la città di Pisa rimase esposta all'attacco pesantissimo di uno dei pirati più sanguinari, Mujāhid al-Āmirī detto ‘Musetto' che risalì l'Arno e sbarcò con le sue orde feroci all'attacco della città toscana. Nella nella notte però, durante la tradotta piratesca, Kinzica de Sismondi si accorse dell'attacco, riconobbe nel buio i terribili pirati, corse fino in Piazza dei Cavalieri, avvertì i Consoli e diede così il via al portentoso scampanio di allarme che sciupò la sorpresa ai Saraceni. Fu quindi pronta la reazione dei pisani i quali attaccarono i nemici all'interno della loro città, si dice guidati dalla stessa Kinzica, fecero un massacro e costrinsero gli altri alla fuga.
Gli storici si sono dati un bel da fare per confutare la leggenda: ancor'oggi viene da chiedersi perché tanto accanimento… forse perché Kinzica era donna, forse perché non si è certi della sua genealogia, ma, se è per quello, nemmeno di quella di ‘Musetto' si è certi.
Un dubbio ci sarebbe: la cosa è almeno sconveniente ma intanto nessuno si è chiesto che ci facesse una gentil donzella di siffatto lignaggio e cotanta beltà al buio di notte fra le anse dell'Arno e vicino al porto. Birichina… vabbhè, lasciamo stare.
In compenso per gli storici forse l'attacco respinto non fu nel 1005 ma una decina di anni dopo, forse; per gli storici Kinzica è forse solo il nome di uno dei quartieri di Pisa dell'anno Mille e seguenti, forse.
In mezzo a tutti questi ‘forse' gli studiosi hanno dubbi sulla figura della eroina ma i pisani no: Kinzica de Sismondi è una delle figure vive della tradizione popolare pisana al punto che a lei fu dedicata nel XII secolo una statua che tutt'ora si trova in città all'altezza del civico 21 in via San Martino presso Casa Tizzoni. In verità quella statua risale al III secolo d.C. ma fu all'epoca rimodellata appunto per dedicarla a Kinzica. Una via della città oggi è dedicata a lei ma soprattutto, nel 2005, in Piazza Guerrazzi è stata posta una statua espressamente dedicata a Kinzica de Sismondi e realizzata dallo scultore Angelo Ciucci.
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