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I pici: un patrimonio tutto toscano
Il Ministero delle Politiche Agroalimentari ogni anno redige un elenco degli elementi che vanno tutelati e salvaguardati per la loro importanza a livello culturale e per le profonde radici nelle tradizioni delle varie regioni. E indovinate un po’, nel 2018, quale leccornia toscana è stata inserita in questo appetitoso inventario? Un primo piatto che, ovviamente, fa subito venire in mente la Toscana: i pici. In effetti, la richiesta di inserimento è stata fatta proprio dai comuni della Valdichiana, la patria indiscussa di questa bontà. Sapete di che cosa si tratta? Sono degli spaghettoni che secondo la ricetta originale sono fatti solo con farina acqua e sale. Ci sono anche alcune versioni con uova e olio… ma, come abbiamo detto, la ricetta più integralista è quella più semplice ed essenziale. Del resto questo tipo di pasta rappresenta un piatto povero e semplice della tradizione contadina.
C’è anche un termine preciso che descrive l’arte di preparare questi speciali spaghetti: ‘apiciare’. Si tratta appunto, dell’operazione che si compie quando si lavora l’impasto ottenuto da acqua e farina con il palmo della mano così da ottenere i lunghi e grossolani spaghetti. E’ ovvio che, specialmente in passato, tutta la procedura fosse appannaggio soprattutto delle massaie di casa ma oggi capita spesso di ‘apiciare’ in compagnia in famiglia per qualche grande occasione o ricorrenza. Si preparano anche durante le sagre di paese dove i pici sono spesso, se non i protagonisti principali dell’evento, almeno una presenza di tutto rispetto. Date un occhio alla nostra sezione ‘Eventi’, potreste trovarne una durante il vostro soggiorno in Toscana!
L’origine di questo piatto è davvero antica e risalirebbe addirittura agli Etruschi. Lo dimostra prima di tutto la diffusione di questa pietanza che riguarda soprattutto il sud della Toscana, l’Umbria e l’alto Lazio. Ma c’è una testimonianza ancora più interessante che avvalorerebbe la tesi dell’origine Etrusca. Nella tomba dei Leopardi (V. sec. a.C.) presso il sito archeologico di Tarquinia, in una scena dipinta sulle pareti, viene raffigurato un banchetto dove si vede un servitore che porta un piatto il cui contenuto assomiglia proprio ai pici! Non solo, questa deliziosa bontà potrebbe ottenere un riconoscimento ancora più prestigioso: i pici sono infatti in lizza per essere dichiarati anche patrimonio dell’UNESCO. Intanto che nelle alte sfere decidono sulle nomination, noi vi consigliamo di fare i vostri test assaggiandoli nelle varie versioni: al pomodoro, all’aglione, cacio e pepe o con le briciole.
Avete già l’acquolina in bocca? Bene allora, sapete cosa dovete fare. Prenotate il nostro 'Siena Food Tour' e potrete assaggiare i famosissimi pici oltre che, a seconda della stagione, tante altre prelibatezze. Forse non tutte avranno i riconoscimenti dei pici, ma siamo sicuri che entreranno nel vostro personale inventario dei piatti preferiti toscani. Buon appetito, allora!
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