Aneddoti & Curiosità

Dove sceglieva il marmo Michelangelo?

Lo sapevate che...
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Dove sceglieva il marmo Michelangelo?

Il marmo di Carrara è un materiale pregiato conosciuto per la sua bellezza in tutto il mondo. Anche Michelangelo se ne innamorò, non solo per il suo abbagliante candore ma perché era ‘di grana unita, omogenea, cristallina’. Per rendere meglio l’idea lo paragonava allo zucchero. Per molte delle sue opere il grande scultore decise infatti di utilizzare proprio il pregiato marmo bianco delle Apuane. Lo scoprì nel 1517 scalando il Monte Altissimo e, da allora, si recò spesso nelle cave per scegliere personalmente i blocchi da utilizzare per le sue opere. Non era una questione di fiducia, ma Michelangelo sapeva benissimo che se il marmo non veniva trattato nel modo corretto poteva creparsi e rompersi mandando in fumo mesi di lavoro!

Per questo passava lunghi periodi nelle cave, periodi che trascorreva a stretto contatto con i cavatori, condividendone la fatica ed i rischi. Grazie all’appoggio di Papa Leone X fu addirittura messo a punto un sistema per estrarre i blocchi e trasportali a Firenze dove sarebbero dovuti servire per la decorazione della Chiesa di San Lorenzo. Il progetto non andò purtroppo in porto fino in fondo per tutta una serie di motivi tra i quali gli alti costi, tant’è che la facciata della chiesa Fiorentina è ancora incompiuta. Il marmo di Carrara fu comunque utilizzato per altre opere di Michelangelo tra le quali la celeberrima Pietà che si trova a San Pietro. E non fu certo solo il grande scultore ad utilizzarlo, le cave di quella zona sono ancora attive e sono state utilizzare, tanto per fare qualche esempio: per la Cattedrale di San Pietroburgo, per la Moschea di Sheikh Zayed di Abu Dhabi e per opere di grandi artisti come Auguste Rodin, Henry Moore e Joan Miro.

Sentendo parlare di Michelangelo vi è venuta voglia di vedere il meraviglioso David? Perfetto non c’è problema, scegliete il nostro tour panoramico di Firenze, passeggiata in centro storico e la visita guidata alla Galleria dell’Accademia.

A cura della redazione di Insidecom

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